GABRIELE FRANCO
Mi chiamo Gabriele Franco. Sono avvocato, giornalista pubblicista e curatore del Fake News Festival. I primi passi da cronista li ho percorsi con il Messaggero Veneto, ora scrivo e consumo le mie “virtuali suole” anche su Italian Tech/La Repubblica. Come avvocato mi occupo di diritto delle nuove tecnologie nello Studio Legale Panetta. Adoro le parole sconosciute e il petricore, le associazioni mentali e la musica di Einaudi. Non mi piacciono i carciofi, nemmeno quelli ripieni. Dormo poco, corro molto. Da grande vorrei scoprire e fare ancora tante altre cose. Mia mamma dice sempre che da bambino non riuscivo a stare mai fermo: perché deluderla ora che sono cresciuto?
Educare al pensiero critico: questo è l’antidoto contro le fake news.
GABRIELLA SCRUFARI
Mi chiamo Gabriella Scrufari, per tutti sono Gaga. Da oltre vent’anni lavoro al progetto Messaggero Veneto Scuola e coordino il lavoro in redazione con i ragazzi. Il mondo mi incuriosisce, non mi stanco mai di imparare e cerco ogni giorno di ascoltare una storia nuova. Mi emozionano tante cose: i successi delle persone che mi circondano, il ricordo di chi mi ha accompagnato per una vita e il pensiero di mia figlia. Credo nel potere delle donne che vogliono cambiare il mondo e se potessi rinascere, vorrei essere una delle protagoniste dei libri di Marquez. Cosa voglio fare da grande? Invecchiare davanti al mare con Circe di Madeline Miller sulle gambe. Perdo spesso gli occhiali: se trovate un paio in giro, state certi, sono i miei.
Spesso si dice: “Non c’è mai tempo”. Questa sì che è una bufala che non sopporto.
DIEGO COMPAGNONI
Salve a tutti! Io sono Diego Compagnoni, anche se per molti amici in rubrica compaio sotto il nome di “Napoleone”. L’appellativo non mi dispiace: Campoformido è la mia casa e da bambino preferivo le ricerche genealogiche ai fumetti. Per questo motivo mi occupo della valorizzazione della storia del Trattato di Campoformido e del lascito di Bonaparte in Friuli. Questo racconta già molto di me: mi piace la storia e se lo studio dei cavilli fosse una disciplina olimpica, sarei campione imbattuto. Sono quello che chiede sempre “perché” e non vi stranite se mi vedete con una calcolatrice in mano: mi piace andare all’origine delle cose e di solito mi occupo della parte organizzativa e burocratica di realtà come il Festival NanoValbruna e, naturalmente, il Fake News Festival. Se fossi un’opera d’arte sarei un Caravaggio, se fossi un libro sarei il Gattopardo. Datemi una DeLorean e vi porterò in giro con me nel tempo. Se poi vi piacciono le conversazioni su politica e grandi avvenimenti, sedetevi pure comodi. Il viaggio nella storia è lungo.
La bufala che ha fatto la storia? Napoleone era basso.
MARGHERITA SCIALINO
Mi chiamo Margherita Scialino, frequento il corso di Studi internazionali a Trento e sono un’inguaribile ottimista. Mi nutro di parole e notizie e vorrei tanto avere il super potere di leggere tutte le news con un clic, anche quelle dei paesi piccolissimi e in ogni angolo di mondo. La mia gavetta è iniziata con il Messaggero Scuola e da allora mi piace scoprire nuovi modi di fare informazione, soprattutto se guarda al digitale ed è rivolta ai ragazzi. Non ho un sogno nel cassetto ma sotto il letto troverete sempre un trolley pronto per partire: fatemi viaggiare e sarò felice. Se chiudo gli occhi sono di nuovo in Francia: vedo i tetti delle case, i balconi che si affacciano sulle rues e i boulevards. Parigi ha un pezzo del mio cuore.
Vorrei che la vita movimentata fosse una vitamina da assumere la mattina, meglio davanti al sole che sorge.
Ah, a proposito: il sole c’è anche in Friuli Venezia Giulia. E non è una fake news.
GIULIA ZORATTO
Ciao, sono Giulia Zoratto. Sono una freelance, mi occupo di comunicazione e sono la mamma di Libero. Sono una bambina grande, fantasiosa e piena di sogni. In me vivono due grandi anime: quella giocosa, ironica e imbranata. E poi c’è quella razionale, lucida, organizzata. Sono un po’ come Yu dell’incantevole Creamy. O se sei nato dopo gli anni 90 come il Maxibon: two Giulia is meglio che one. Il mio cuore batte forte davanti a uno stage vuoto e ho sempre un po’ di strizza (positiva) prima e dopo gli eventi. Pattino felice tra i progetti che seguo: turismo, cultura, intrattenimento sono le mie bussole, crescere assieme a un duenne è la mia stella polare. Pratico lo sport dell’andare a fondo alle cose e prendere il toro (o le bufale adesso) per le corna. Un giorno vorrei svegliarmi ed essere Jo March di Piccole donne, il giorno dopo la Giuditta di Klimt. Le anime belle e i modi gentili avranno sempre un ingresso gratuito nella mia vita.
Il falso mito che ha segnato la mia infanzia? “Uno-due-tre-stella” che in realtà è: “Uno-due-tre-stai là”
DANIELA LAROCCA
Ciao, sono Daniela Larocca. Sono una giornalista professionista ma soprattutto una giramondo digitale. Ho tante case: la prima, quella del cuore, è in Basilicata. Ho vissuto e lavorato a Urbino, Roma, Bologna, Livorno e ora Udine. Da otto anni mi occupo del sito e di sviluppo digitale per il Messaggero Veneto: mi piace il lavoro di squadra e appuntare nei miei post-it i piccoli dettagli delle cose. Dal 2018 sono digital tutor per il progetto di alternanza scuola lavoro MvScuola. Se la mia vita fosse un quadro sarebbe un Pollock, se fosse un racconto sarebbe un longform in stile 1800 con grafici e mappe. Al genio della lampada chiederei una giornata di 36 ore così da ridurre il numero di caffè giornalieri (cuore e spiccioli ringrazierebbero). Mai più senza: bullet journal e karaoke. Poche cose mi emozionano come le montagne e un’opera di Antonio Canova.
La bufala che detesto? “La Basilicata non esiste”
CHIARA ZANELLA
Io sono Chiara Zanella. Sono una studentessa di Medicina, Chirurgia e Ingegneria Informatica all’Università della Calabria e, nel tempo libero (troppo poco, purtroppo) sono anche una giornalista pubblicista. Sono cintura nera nella divulgazione di buone pratiche del Nord al Sud: si cena alle 18.30, massimo alle 19. E le vacanze, dopo la sessione, sono d’obbligo in Friuli. Il mio mondo ha la forma di una palla a spicchi: da quando avevo cinque anni coltivo l’amore per il basket, una passione che ho trasformato in lavoro. Non sto mai ferma e se potessi assomigliare a qualcuno vorrei essere Cristoforo Colombo che parte per l’America (vicina quanto la Calabria, al giorno d’oggi). Se fossi una citazione sarei “Carpe Diem” e sul comodino ho l’Anastasi di Anatomia Umana. Non è divertente ma somiglia molto a un horror di Tim Burton.
L’università al sud vale meno che al nord. Troverò un vaccino per questa fake news. Come? Studiando. E tanto.